Ed eccoci ad un altro episodio della guida di Mixemaster su come mixare una canzone. Piccolo riepilogo degli episodi precedenti, in caso te li fossi persi:

  1. come mixare una canzone
  2. Prepararsi al mixaggio
  3. Il timing
  4. Il bilanciamento

Oggi ci occupiamo di un altro elemento fondamentale: il comping. Se sei un patito di musica jazz, il termine ti sarà familiare, peccato che qui parliamo di produzione musicale e il significato è totalmente diverso, spiaze.

Come Mixare una canzone comping

Cos’è il Comping?

In inglese informale la parola comping significa competere. Applicato alla produzione musicale il termine indica una pratica ben precisa:

registrare diverse take di un pezzo per poi fare una sorta di collage con gli elementi migliori presi da ogni take

La fretta di mixare una canzone

molto spesso pensiamo che mixare una canzone stia tutto nel lavoro finale, nell’editing e mixaggio vero e proprio.

Ma questo è un errore. Come abbiamo cercato di mostrarvi anche negli articoli precedenti, c’è tanto da lavoro da fare sia sull’ambiente di registrazione, sia sul tuo orecchio, sia sulla registrazione.

Pensare di trasformare una take scadente in un capolavoro è pura illusione. Anche le DAW più cazzute non possono fare miracoli, non esiste Santo Ableton, butta via quei santini che hai nel portafoglio.

Il comping messo in pratica

Nella produzione musicale di alto livello il comping è una pratica standard. Nella produzione in home studio bisogna stare attenti a non farsi prendere la mano, perché il comping è un processo che può facilmente diventare infinito.

Lo si può applicare per poi mixare più facilmente qualsiasi tipo di sezione di una canzone multitraccia. Di solito però il comping si applica principalmente ai vocals, ma lo si può fare anche con un basso, chitarra e così via, calcola però che in questi ultimi casi diventa tutto più complesso e ti potresti ritrovare in men che non si dica con una marea di lavoro in mano che non sai neanche gestire.

Mettere in pratica il comping non è difficile: registra diverse take di una sezione e poi editale insieme per dar vita ad una sorta di sezione “Frankenstein” composta dai migliori elementi di ogni take.

Quindi, se sei l’unico produttore di un home studio non devi applicare il comping ad ogni benedetta parte di una canzone.

Basta farlo in modo assennato per gli assoli e gli hook. Ok? OK! Andiamo avanti.

Diversi modi di mixare una canzone col comping

Comping 1

Il primo stile di comping è anche il più faticoso, sia per te che per i musicisti, se sei un musicista che mixa le sue canzoni, bad news! Questo approccio ti prosciugherà le batterie in men che non si dica, in cosa consiste?

Nell’effettuare un gran numero di take COMPLETE della canzone. Siamo onesti: solo i gruppi più navigati e scafati saranno in grado di reggere un ritmo del genere. Registrare numerose volte la stessa canzone è estenuante e dal punto di vista della produzione musicale non otterrai risultati grandiosi, unica eccezione sono appunto gli artisti più esperti, in grado di mantenete alta l’intensità della performance.

Comping 2

Concentrarsi su singole sezione, o tracce della canzone.

In questo modo sia tu che l’artista potrete lavorare concentrandovi su piccole porzioni musicali. Il rischio?

Ritrovarsi con tanti frammentini tra cui è difficile scegliere. Risultato?

Non sai come effettuare il comping perché hai troppo materiale, non solo, rischi di perdere il flow generale del pezzo e in fase di mastering ti metterai le mani nei capelli perché il tuo pezzo sembrerà robotico, privo di emozione.

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La cosa migliore è una via di mezzo tra i due approcci estremi di cui abbiamo parlato sopra. Soprattutto se stai producendo in home studio. Un modo più realistico di fare comping è registrare almeno 3 take di ogni sezione, senza concentrati su micro-elementi di una traccia. Quindi spacchetta la canzone in sezioni davvero importanti e dove si riesca comunque a percepire il flow dell’intera canzone. Non sei un chirurgo musicale, o meglio, non lo sei in questo caso.

Già alla terza take (registrazione) il risultato generale dovrebbe essere decisamente migliore.

Cosa tenere d’occhio:

aguzza l’orecchio per qualche piccola chicca nascosta in ogni singola registrazione, di solito c’è sempre qualche elemento non previsto che però dà un tocco speciale alla canzone. In più sembrerai un produttore coi controcosiddetti agli occhi dei musicisti.

Ma ricorda:

riascolta spesso la prima take, perché magari è più grezza per molti aspetti, ma potresti trovarci una carica e un’intensità che alla terza take vengono meno. La prima take è una potenziale miniera d’oro.

Comping time: selezionare gli highlights

Come mixare una canzone comping (3)

Credevi che mixare una canzone fosse solo una questione di DAW. ERRORE!

Prendi carta e penna e segna ogni take, dopodiché di ognuna annotati le caratteristiche positive e negative. Non è che devi scrivere tipo Manzoni tranquillo, sono delle note che servono a te per evitare di impazzire quando dovrai mettere in pratica il comping e creare una Kanzonestein ricucendo insieme gli elementi migliori di ogni take (registrazione, dai ormai lo sai, giusto? Giusto?).

Se ti stai annotando la performance di uno strumento riporta anche le barre. Se invece parliamo di vocals segnati le frasi che ti hanno impressionato di più.

Piccolo suggerimento per i pigri:

ogni DAW ha un tool per il comping. MA e diciamo MA, ricordati che il rischio di lasciare il comping totalmente in mano alla tua DAW è di ritrovarti con una canzone robotica. Umani 1 Macchine 0

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Luca Oliveri

Mi chiamo Luca Oliveri, sono un Producer / Compositore.
Aiuto artisti, producer e musicisti a realizzare i propri progetti musicali, offrendo consulenze ed offrendo servizi di produzione musicale, mix e mastering audio.

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